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orso
Senior +


Porto Torres - SS
Italy


2469 Messaggi
Iscritto dal 2006

Inserito il - 18 feb 2012 :  09:59:14  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
A parer mio se non si integra il decreto con qualche altra norma, prevalendo la logica,il buon senso, e l'interpretazione corretta della della legge, ciò che dice Gino è indiscutibile, ed il CRS rimane solo il mezzo per poter reiscrivere veicoli dismessi dalla circolazione, ed a quanto pare il crs sta diventando giocoforza per poter avere una assicurazione agevolata, se domani nessuna assicurazione concedesse più agevolazioni, salterebbe quasi tutto all'aria
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GiPiRat
Moderatore



Lecce - LE
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Il mio Garage

6384 Messaggi
Iscritto dal 2005

Inserito il - 19 feb 2012 :  19:14:31  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da 4wd


Peccato che le leggi le interpreti a modo tuo personale.

Signor presidente, a me pare che sia tu a farlo e, aggiungo, seguendo pedissequamente quello che trovi scritto su una rivista che, seppure del settore, è di parte come poche, visto che è un'emanazione diretta dei pensieri del signor Loi.

E continui a fare confusione tra veicoli iscritti al registro storico e con certificazione e veicoli semplicemente vecchi.

Quello che dice il decreto ministeriale all'art. 9, ed il relativo allegato, non significa che per un veicolo Euro0 che si sottopone alla revisione valgano gli stessi parametri che per un veicolo nuovo, altrimenti tutti i veicoli costruiti prima degli Euro5, e non iscritti al registro storico, secondo te andrebbero demoliti perchè non supererebbero i parametri di revisione.
Invece, come da direttiva 96/96/CE, del 20 dicembre 1996 del Consiglio dell’Unione europea all'art.4, comma 3:
3. Gli Stati membri possono, previa consultazione della Commissione, stabilire proprie norme di controllo per quanto riguarda i veicoli considerati di interesse storico.

"Considerati di interesse storico" NON significa iscritti ai registri storici!

Non solo ti sbagli, ma mi pare che neanche capisci quello che ti sto ripetendo ormai da troppi post, quindi fammi il favore di non insistere per non creare ulteriore confusione!

Saluti, Gino
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mikigrant
Senior ++


Altamura - BA
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Il mio Garage

3905 Messaggi
Iscritto dal 2007

Inserito il - 21 feb 2012 :  14:09:09  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Intanto mi è arrivata r.r. della Toro in cui mi annuncia disdetta per il solo mezzo assicurato, senza incidenti, con polizza obbligatoria sulla vita.
Questo dovrebbe essere il pane quotidiano dell'ASI, FMI, ,,, e dei Presidenti perchè senza iscritti nulla sono.



Ogni giorno si cerca di progredire senza rimbambire
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orso
Senior +


Porto Torres - SS
Italy


2469 Messaggi
Iscritto dal 2006

Inserito il - 21 feb 2012 :  17:26:46  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
ecco cosa si legge in rete, scritto da somari che prima di scrivere non studiano:
http://www.guidaassicurazioni.it/assicurazioni-moto-storiche
http://www.assicurazione.it/auto-storiche.html

Sono solo due esempi di disinformazione all'utente, non voglio pensare che ci sia lo zampino di qualcuno,

P.S. indipendentemente dai discorsi fatti, i registri accreditati sono
5
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GiPiRat
Moderatore



Lecce - LE
Italy


Il mio Garage

6384 Messaggi
Iscritto dal 2005

Inserito il - 21 feb 2012 :  18:26:48  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da orso

ecco cosa si legge in rete, scritto da somari che prima di scrivere non studiano:
http://www.guidaassicurazioni.it/assicurazioni-moto-storiche
http://www.assicurazione.it/auto-storiche.html

Sono solo due esempi di disinformazione all'utente, non voglio pensare che ci sia lo zampino di qualcuno,

P.S. indipendentemente dai discorsi fatti, i registri accreditati sono
5


Non è possibile stilare una casistica di tutte le assicurazioni agevolate per veicoli vecchi/storici che ci sono in Italia, chiunque volesse farlo dovrebbe citare tutte le varie formule esistenti, quindi, chi voglia fare un Bignami sull'argomento, inevitabilmente dirà delle castronerie (ammesso e non concesso che sappia TUTTO sull'argomento, cosa di cui dubito!).

Ciao, Gino
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PV33
Junior ++


Susa - TO
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993 Messaggi
Iscritto dal 2002

Inserito il - 22 feb 2012 :  02:12:58  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Personalmente questa discussione di ben tre pagine mi ha provocato una sensazione di “giramento di testa”, che ora vado ad aggravare, dovuta all’affastellamento di molte questioni, ma soprattutto dal leggere persone che in gran parte scrivono le stesse cose ma poi non riescono a capirsi…
Il tutto nato dalle circolari “esplicative” dell’ASI rivolte ai Club federati (non solo quella pubblicata da 4wd) che sostengono implicitamente che la certificazione sia molto utile, se non indispensabile, per la circolazione . Si tratta ovviamente di una forzatura, anche se parzialmente spiegabile.
Ma prima, vorrei tornare su un paio di argomenti.
Primo, per quanto riguarda le Assicurazioni e le loro richieste, vale sempre la regola che esse sono libere di fare tutto ciò che vogliono, e non aggiungo altro. Quanto l’ASI sia interessato alla questione non saprei, ora che si è creato una propria polizza.
Secondo, veniamo all’argomento delle revisioni. Con le recenti normative, i veicoli “storici”, non per semplice età ma per regolare certificazione di un registro, godono di trattamenti leggermente agevolati; questo è indiscutibile.
Invece i veicoli anche vecchissimi, ma non legalmente “storici” (perché non certificati), oppure per i quali non venga fatta valere dal proprietario la certificazione di storicità (caso molto frequente fino al 2010, quando la revisione per gli storici era annuale anziché biennale) vengono sottoposti a revisione normale.
Bisogna capire cosa s’intende per normale.
In base alla mia esperienza di Club, ma anche personale (in quanto le mie moto, quando vengono revisionate, non subiscono trattamenti “di comodo” a cui peraltro ho frequentemente assistito) i veicoli debbono innanzitutto rispettare i loro parametri costruttivi d’origine, cioè devono essere conformi a come sono state fabbricate; deve essere inoltre verificato accuratamente il loro stato di manutenzione. Tutto ciò è abbastanza ovvio, ma non è sufficiente.
Non basta che un veicolo sia “come mamma l’ha fatto”, perché sulle strade si circola con gli altri, e quindi ci sono parametri minimi da rispettare in particolare riguardo alla sicurezza (soprattutto capacità frenante), all’inquinamento ed altro. In altri termini, se una moto è stata venduta in origine con pochissima capacità frenante, perché all’epoca andava bene così, non è che adesso automaticamente è libera di andare a far danni in mezzo al traffico solo perché è mantenuta come in origine.
Ci sono parametri minimi che tutti i veicoli, compresi quelli storici, devono rispettare. Se non sono in grado di farlo, non possono più essere classificati ne “normali”, ne “storici”, al massimo potranno essere “d’epoca”, ma quello è tutt’altro discorso.
I limiti che le nostre “vecchiette” (se non certificate storiche) devono rispettare NON sono ovviamente quelli dei veicoli attuali, sono decisamente più “blandi”.
Qui però sono da fare due considerazioni importanti.
Primo, questi parametri “addolciti” non sono tali perché i nostri veicoli (ribadisco quelli non certificati) sono considerati comunque “storici”, di fatto se non legalmente: assolutamente no. Sono semplicemente considerati “vecchi” e per loro è previsto un trattamento diverso, ma la storicità vera o presunta non c’entra nulla.
Secondo, molto importante, i parametri che questi veicoli “vecchi” devono rispettare non sono “individuali”, ma sono uguali per tutti, o comunque per “fasce” molto ampie.
Cerco di chiarire con un esempio, relativo alle emissioni inquinanti. La mia futura (spero) Gilera 150 del 1955, quando andrà alla revisione (se non la certificherò come storica) dovrà rispettare i limiti previsti per TUTTE le moto Euro 0 a 4 tempi, cioè gli stessi valori richiesti, ad esempio, per la mia Transalp del 1987, che in verità è certificata ASI ma fingiamo che non lo sia (Qualcuno forse dirà che non è proprio esatto per un discorso di cilindrata, ora non ho sottomano le tabelle, ma è solo per fare un esempio personale).
Lo stesso discorso vale, con sfumature diverse, anche per altre questioni, come la prova freni, da effettuare rigorosamente coi rulli, ecc.
E’ lecito chiedersi come veicoli appartenenti a epoche diverse, anche di decenni, vengano revisionati con parametri simili e, bene o male, generalmente riescano tutti quanti a superare l’esame.
La risposta è tanto ovvia quanto banale: con riferimento all’esempio precedente, la Gilera del ’55 (ma potrebbe essere una delle nostre Vespe o Lambrette) passa solo se è perfettamente a punto; la Transalp dell’ 87 passa in scioltezza, senza neppure pensarci; è solo una questione di soglie, che al momento, per fortuna, sono sufficientemente basse ed ampie da permettere a questi veicoli “vecchi” di sopravvivere anche se non “storici”.
Ma, e qui torniamo all’inizio, non è sempre così. Si sono verificati casi, soprattutto nel mondo auto, e con particolare riferimento alle emissioni inquinanti, dove veicoli anzianotti (ovviamente non certificati storici), anche se a volte ben più recenti della Bianchi di GiPi Rat, a causa delle loro caratteristiche costruttive si sono trovati impossibilitati a superare una revisione (seria). Unica possibilità, ricorrere alla certificazione (CRS).
Da qui, a generalizzare la cosa da parte di ASI con circolari non propriamente esplicative (anche per gli addetti ai lavori, ve l’assicuro) il passo è stato abbastanza breve.
In realtà l'ASI non ha mai sostenuto apertamente la tesi dell'obbligatorietà di qualsivoglia certificazione (per carità, non mi riferisco a questioni fiscali), si limita a spingere, talvolta un pò pesantemente, in tal senso. Inoltre spesso si tende ad attribuire ad ASI azioni che sono in realtà ascrivibili alle pressioni dei suoi Club federati (vedi il costo delle tessere sociali, ma anche tutti i vari contenziosi in materia fiscale...)
Quante volte i problemi nascono dal basso, e poi tutto finisce per ricadere interamente sul cosidetto vertice, magari non privo di qualche responsabilità (ogni riferimento al Lambretta Club d'Italia è puramente non casuale).
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GiPiRat
Moderatore



Lecce - LE
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Il mio Garage

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Inserito il - 22 feb 2012 :  19:48:01  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
PV33, hai riassunto perfettamente la situazione, ma ti posso assicurare che certe "iniziative" non partono affatto dal basso, ma proprio dalla cuspide del vertice dell'ASI!

Come, per esempio, la "crociata" del presidente ASI contro la regione Umbria, dopo che questa aveva accolto la tesi che non è necessario essere iscritti all'ASI per avere le agevolazioni del bollo per le auto storiche (vedi: http://www.scooterdepoca.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=38678 ), o come la circolare che avverte i club di dire ai propri soci che l'attestato di storicità non basta più per avere le agevolazioni assicurative, a meno che non sia specificatamente evidenziato in polizza (ma quando mai! Semmai è il contrario!), ma che serve assolutamente il CdRSeC! Inoltre, avvisa terroristicamente i possessori di veicoli vecchi dal guardarsi bene di utilizzare polizze che accettano iscrizioni ad associazioni diverse da quelle dell'art. 60 del CdS, perché l'assicurazione potrebbe rivalersi contro di loro, anche se avessero ragione in caso d'incidente, perché quei veicoli non sono veri veicoli storici!!! Qui siamo al delirio d'onnipotenza! Come se non esistessero le convenzioni assicurative! (vedi: http://www.dottorini.com/2010/12/ennesimo-delirio-di-onnipotenza-fermatelo.html e http://www.dottorini.com/La%20Manovella%20pag.13%20dic.2010.pdf ).

Ora, dimmi tu se questi non sono mezzucci di mestierante per accaparrarsi qualche denaro in più! Alla faccia del fare gli interessi nei confronti dei propri iscritti!

Ciao, Gino
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