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 Riparazione bobina AT
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GTR
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S. Pietro di Feletto - TV
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Iscritto dal 2009

Inserito il - 04 apr 2018 :  08:22:42  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Citazione:
Messaggio inserito da Iso

Vi condivido la mia soddisfazione per essere riuscito a riparare in casa la bobina Alta Tensione del mio Isoscooter.
Ormai ero rimasto a piedi e la corrente alla candela era pochissima.
Ovviamente la bobina è andata, quindi che fare?

Allegato: PICT0136.JPG
225,91 KB

L'ho smontata, ho tolto gli strati di materiale isolante che la rivestiva e ho visto che all'interno erano presenti delle zone con bruciatura.
Ho tolto con cutter qualche strato di filo di rame finchè non ci fossero residui di brucitura. Mi sono contato quanti giri per ogni strato, circa 200 per 7 strati, quindi ho da rifare 1400 giri di filo di rame.
Spessore del filo? Misuro col calibro, troppo sottile non si riesce a misurare.

Allegato: PICT0145.JPG
223,82 KB

Tuttavia rovistando nella mi scatola di resudui di trsformatori e rellè ho trovato un avvolgimento con lo stesso filo, era da 0,05mm.
Ho tirato fuori un vecchio marchingegno che i radioriparatori una tempo usavano per ricostruire le bonine di sintonia delle radio a valvole, adattato un supporto per la bobina e pian piano ho rifatto gli avvolgimenti.

Allegato: PICT0141.JPG
225,33 KB

Ma che pazienza conatre 1400 giri, ma questo sarebbe stato il meno
se il filo così sottile non si sarebbe rotto alemno 5/6 volte obbligandomi a ricominciare da capo,(meno giunti ci sono melgio è)
Comunque alla fine ho risigillato tutto ed con soddisfazione ora la bobina ha ripresa a funzionare.

Ciao, Gigi.



Maestro , chapeau!

___________________

.....che mondo sarebbe senza pedivella......
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martin.p
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Iscritto dal 2017

Inserito il - 29 dic 2018 :  20:29:56  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao a tutti, mi ricollego da questa discussione
https://www.scooterdepoca.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=55142&whichpage=3
dove spiegavo i miei problemi con la bobina AT della mia Lambretta C con volano Marelli.
Sono deciso a comprare una nuova bobina ma al tempo stesso, ispirato dal lavoro di Iso spiegato all'inizio di questo post, ho deciso di tirare fuori la macchinetta avvolgitrice che usava mio padre per le radio-riparazioni e il filo di rame per tentare di rifare la bobina per tentare di avere un ricambio.
Mal che vada avrò fatto un pò di esperienza....

Quindi ho iniziato a rimuovere lo strato isolante della bobina, c'erano un paio di millimetri di nastro di tela impregnato di quella che penso fosse resina.
Ho scaldato un pò la pistola termica per ammorbidire la resina e poi con un taglierino ho rimosso l'isolamento.

Nel fare ciò però devo aver tagliato qualche spira di rame e non sono riuscito a capire come il piedino di collegamento alla candela fosse collegato alle spire. Non mi sembrava ci fossero stagnature.
Inoltre mi chiedo se sia possibile separare l'avvolgimento dal nucleo o se sia necessario creare un adattatore (tipo quello fatto da Iso) per fissare la bobina al mandrino dell'avvolgitrice.

Devo poi vedere di trovare una resina bicomponente adatta per isolare il tutto.

Il filo misurato con il micrometro mi risulta essere diametro 0.08mm. Se riuscirò a svolgerlo magari cercherò di misurarlo nuovamente per confermare la misura.

Alcune foto di dettaglio della bobina con l'isolamento rimosso

bobina_at_1.jpg
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bobina_at_2.jpg
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bobina_at_3.jpg
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bobina_at_4.jpg
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bobina_at_5.jpg
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Il dettaglio del piedino di contatto alla candela ancora avvolto nell'isolamento, pare fosse collegato al filo senza stagnature....

contatto_candela.jpg
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la macchinetta avvolgitrice.
E' dotata di un tendifilo che si muove trasversalmente in sincronia con la rotazione del mandrino. Tramite una registrazione è possibile determinare il passo di avanzamento in relazione al diametro del filo oltre a invertire l'avanzamento alla fine di uno strato.
Infine c'è una sorta di frizione manuale che permette di controllare la tensione del filo che viene svolto dal rocchetto e un piccolo contagiri (molto utile!).

avvolgitrice_1.jpg
_ _

Questo è il mandrino su cui si fissa la bobina da avvolgere, se il nucleo non si separa dalla bobina dovrò creare un mandrino più corto al tornio per potercela in qualche modo attaccare.

avvolgitrice_2.jpg
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Qualsiasi suggerimento è benvenuto!

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Iscritto dal 2003

Inserito il - 29 dic 2018 :  22:17:15  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao e complimenti per la determinazione.
Prima di tutto il rocchetto non si può togliere dai lamierini.
Ci si deve costruire un supporto che lo tenga in asse.
Per l'avvolgimento io toglierei un singolo strato alla volta fino a che non si renda evvidente il punto dove faceva il corto.
Nel togliere gli strati tener conto del numero di strati che vengonoi rimossi, e appena possibile contare quanti spire ci sono in uno strato.
Non è necessario contare tutte le spire che vengono eliminate, ma una volta che si sa il numero di spire per strato ed il numero di strati si calcola quante sono le spire da rifare.
Quando si trova il punto di bruciatura togliere anche lo strato sottostante in modo che non ci sia alcuna traccia di carta bruciata.
Prima di partire con la riavvolgitura verificare con tester la continuità del filo da cui si parte, eliminare qualche mm di resina e salfare il nuovo filo con stagno (attenzione a non lasciare punte)
Isolare con strato di carta isolante la giuntura e partire con l'avvolgimento su uno nuovo strato di carta. Ogni strato di rame coprire con nuovo strato di carta isolante, da preparare prima in fettucce a misura.

Ciao.
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martin.p
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Iscritto dal 2017

Inserito il - 29 dic 2018 :  23:45:27  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Benissimo, alcune domande aggiuntive: come carta isolante scrivevi che va bene nastro da carrozziere, io userei quello blu che si trova al Brico potrebbe andare? In alternativa potrei usare anche del nastro kapton che é sottile, resiste molto bene alle alte temperature e mi pare sia specifico per isolamenti.
Come resina isolante hai qualche prodotto in particolare da suggerirmi e dove trovarlo e infine c'è un modo in particolare per fare la giunta al piedino che va alla candela?
Non trovando con le misure con il tester una vera e propria interruzione se non trovo un punto evidente di bruciatura temo che dovrò farmela tutta.... Esiste il rischio che anche l'avvolgimento primario sia andato?
Ancora grazie!

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Inserito il - 30 dic 2018 :  00:14:04  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao.
In teoria si dovrebbe usare della carta specifica, ma è difficle da trovare in commercio oggi.
Io consiglierei di usare carta sottile, più sottile di quelle da stampante da 80g, tipo carta velina e poi fermare con nastro adesivo di carta non quello in pellicola trasparente.
Per il fissaggio del piendino di contatto, esgeui qualche giro di isolamento con adesivo sopra l'ultimo strato di spire e poi posa il piedino e saldagli direttamente il filo di rame.
Poi prosegui con altri strati di nastro isolante.
In fine vernice trsparente o resina bicomponente.

Ciao.
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martin.p
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Inserito il - 30 dic 2018 :  09:06:27  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Va bene. Il primario a bassa tensione riusciva a dare corrente alla bobina esterna, dici che é sano?

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Iscritto dal 2003

Inserito il - 30 dic 2018 :  15:41:52  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
E' difficile che si guasti.

Ciao.
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t5rosso
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Torri Di Quartesolo - VI
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Inserito il - 30 dic 2018 :  16:04:51  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
bravi per la determinazione, la carta la trovate da chi avvolge motori o fabbrica trasformatori. una volta riavvolte e nastrate vanno impregnate sotto vuoto altrimenti gli avvolgimenti ( si muovono per effetto del calore)potrebbero dare problemi di durata.t5rosso
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martin.p
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Inserito il - 30 dic 2018 :  17:41:19  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Per l'isolamento vedevo che si usa anche il kapton che è un materiale plastico molto resistente alle alte temperature e molto stabile, utilizzato per l'isolamento degli avvolgimenti. Io ce l'ho in forma di nastro che uso per il piano di stampa della stampante 3D (>250°C). Voi lo conoscete? Cosa ne pensate?
Per il sotto vuoto non saprei veramente come fare.....

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Inserito il - 30 dic 2018 :  19:39:21  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Grazie Fulvio per le ulteriori precisazioni.
Io onestamnte non lo impreganta sotto vuoto, ma semplicemente stesa con pennello e sta ancora lì.
Ma so che i professionisti la trattano in autoclave.

In passato mi sono fatto una macchina del vuoto, ho usato un il compressore da frigo per aspirare aria.
Una teglia in vetro di quyelle che vanno in forno su cui ho applicato un guarnizione in gomma sul bordo.
Per coperchio mi sono fatta fare dal vetriaio un piastra spessa 1cm con foro per l'aspiratore.

Ciao.
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martin.p
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Inserito il - 18 gen 2019 :  07:01:41  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao piccolo aggiornamento.
Ho tentato di svolgere la vecchia bobina ma sicuramente per mia incapacità e un po'anche per le condizioni in cui era l'isolamento (abbrustolito) svolgere le migliaia di spire di filo 0.08 senza romperlo di continuo per capire dov'era l'interruzione mi é stato impossibile. Oggi vado a prendere la nuova bobina di cui a questo punto vorrei tentare di misurare il rapporto di spire con il sistema già adottato da Iso applicando una bassa tensione alternata al primario e misurare al secondario. Pensavo di usare qualche vecchio trasformatore di telefonino che ho però non vorrei che generi troppa corrente e si bruci l'avvolgimento. Cosa ne dite? Come si potrebbe fare senza alimentatori o generatori professionali?

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Iscritto dal 2003

Inserito il - 18 gen 2019 :  09:09:56  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao
io avevo tolto le spire facendo una incisione trasversale ad ogni strato e lo asportavo per intero.
Per alimentare le bobine bisogna usare corrente alternata, non vanno bene gli alimentatori per telefonini perchè producono corrente continua.
Si deve usare un trasformatore non un alimentatore.
Parlane con tuo papà che saprà indicarti.

Ciao.
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martin.p
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Inserito il - 18 gen 2019 :  13:18:30  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Le spire erano talmente ammalgamate con la tela che non distinguevo le fibre del nastro dal filo. Nemmeno scaldando la presa si allentava. Provando a tagliare ho tagliato anche gli strati di filo rendendo ancora piú difficile lo svolgimento e la conta delle spire.
Quando parlavo di alimentatore del telefonino intendevo dire prelevare la tensione alternata dal trasformatore interno. Potrei ripartire la tensione con delle resistenze tenendo conto anche della resistenza dell'avvolgimento ma ho fifa di rovinare la bobina nuova.
Chiederei volentieri un parere a mio padre ma purtroppo manca da 18 anni....

Martin.p #Lambretta C 1951
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Iso
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Inserito il - 18 gen 2019 :  22:55:22  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Si deve cercare fra gli alimentatori quelli molto vecchi e pesanti.
Quelli per telefonino sono del tipo a switch-mode e non hanno traformatore.

Comunque il rapporto spire si aggira tra i 40 e 60 a uno.



Ciao.
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