Iso
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Inserito il - 13 mar 2007 : 00:20:11
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Prima parte: http://www.scooterdepoca.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=12967
La storia della Iso 2° parte. Anche se deludente l’esperienza con il Furetto non fa perdere d’animo Renzo Rivolta che credendo nel successo dello scooter decide di lavorare su un nuovo progetto. Siamo già nel 1949 e partendo dalla struttura del telaio in tubi del Furetto con le opportune modifiche, impostando una carrozzeria più ampia e avvolgente, migliorando le sospensioni ed infine adottando la raffinatezza meccanica del motore a cilindro sdoppiato viene presentata la prima moto interamente Iso, il nome ufficiale è Iso 125. Il nuovo modello adotta morbide sospensioni telescopiche all’anteriore e forcellone con molle tirate per al posteriore, ampio paragambe, ruote da 12x300, motore che esordiva potenze superiori alla media, ben 6,7Hp contro i 4 della Lambretta, impreziosita da due marmitte, vantava una velocità massima di 75Kh/h e un consumo di 50Km/l. Anche se esteriormente si presenta come uno scooter le soluzioni tecniche sono del tipo motociclistico, trasmissione secondari a catena, cambio a pedale, motore fisso al telaio, cerchi di un certo diametro a raggi. Costava di più della Vespa ma il successo non si fece attendere, era lo scooter ideale di chi voleva qualcosa di diverso dal convenzionale. Anche la Iso 125 destò l’interesse dei costruttori di accessori ed era possibile acquistare comode borse da inserire all’interno dello scudo, paraurti, bordo scudo, porta borse posteriori, alloggiamenti per la ruota di scorta nonché il sidecar.
Il cuore della Iso Il motore a cilindro sdoppiato è una applicazione che risale ai primi del secolo a cura di un certo Adalberto Garelli. Il suo particolare funzionamento avevo lo scopo di migliorare il rendimento del due tempi e di distinguere le fasi di aspirazione da quella di scarico come avveniva sul motore a quattro tempi. I due pistoni non si muovevano nello stesso modo ma uno era in anticipo sull’altro grazie alla particolare biella con bielletta. Il pistone sempre in anticipo controlla lo scarico in modo che questo si completi prima che l’altro pistone inizi la fase di travaso. In questo modo i gas freschi non si mescolavano mai ai gas combusti e non vi era fuori uscita nello scarico di miscela inesplosa.
La Iso 125, poi conosciuta col sopranome di Isoscooter, divenne il simbolo della Iso e fu in produzione fino al 1957. Si possono distinguere tre serie:
1° serie: del 1949, ruote con tamburo centrale non intercambiabili, cilindro con alettatura ridotta, forcellone posteriore in tubi saldati, attacchi del faro saldati alla sospensione anteriore, manopole e pedanine del passeggero in color in gomma tipo color nocciola. I primi esemplari adottavano i colori del Furetto.
2° serie: dal 1950 viene aumentata l’alettatura del cilindro, modificato il supporto del faro anteriore, il forcellone posteriore è in lamiera stampata e adotta le ruote con mozzo scomponibile e tamburo freno laterale, le manopole e le pedanine del passeggero sono grigie.
3° serie: dal 1952 viene introdotto il vistoso bauletto, le feritoie di sfiato da 3 diventano 4, i cofani laterali si sganciano ora con levette anziché a bottone.
Il 1952 è l’anno di svolta per la Isothermos che interrompe definitivamente la produzione di frigoriferi per dedicarsi esclusivamente al campo motoristico, il nome cambia in Iso Automotoveicoli S.p.A.. E’ anche l’anno della microvettura Isetta e della Iso 200 che parleremo più avanti.
L'Isoscooter: http://www.scootermaniac.org/modules.php?name=modele&cle=329
Ciao, Gigi. |
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