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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
zambe Posted - 03 giu 2009 : 17:56:58
Dalle strade al web scoppia la Lambretta mania. Centinaia di giovani si appassionano al mito di Lambrate che dagli anni ’50 ha contribuito allo sviluppo economico del Paese. Dilagano i forum e impazzano i social-network che forniscono spiegazioni e consigli su dove acquistare i ricambi, come eseguire restauri a regola d’arte, e soprattutto dove incontrarsi. Ma attenzione: guai a scambiare una lambretta con la forse più nota Vespa. L’antagonismo è più fresco di quanto si possa credere, nonostante persista dagli anni 60. Era quella l’epoca in cui l’Italia era divisa tra quelli che tifavano per Coppi e quelli che tenevano invece per Bartali. Ecco i simpatizzanti del fiorentino avevano la Lambretta, quelli di Coppi la Vespa. La lambretta nasce lungo la riva del fiume Lambro, dalla famiglia Innocenti. La Vespa dalla Piaggio a Pontedera. Nessuna connotazione politica, prezzi di listino pressoché identici, soluzioni tecnologiche distinte. La Lambretta la prima a montare un freno a disco, il primo scooter a superare i 100km orari, vincitrice dei record dell’ora per XYZ anni consecutivi. La vespa, il primo mezzo di locomozione con il cambio sullo sterzo. La prima con il circuito forzato dell’aria per raffreddare il motore. Ieri la Lambretta rappresentava l’unico mezzo di trasporto dal prezzo accessibile per migliaia di operai che vivevano nelle zone di campagna e dovevano raggiungere la città per lavorare. Oggi uno status-symbol, un complemento d’arredo, una passione. Più semplicemente la voglia di amarcord, di ritornare all’Italia in bianco e nero fatta di elettrodomestici comprati con le cambiali. Piace a tutti, ai teenager per la possibilità di montare pezzi all’avanguardia e ottenere prestazioni da competizioni, ai meno giovani per la facilità di guida e la possibilità di divincolarsi tra il traffico. La moto un tempo era utilizzata per raggiungere il posto di lavoro, la domenica poi diventava il mezzo che la famiglia utilizzava per il pic-nic in collina, o la gita al lago. Migliaia gli esemplari prodotti in Italia e nel mondo su licenza della casa milanese. La prima Lambretta esce dai cancelli di Lambratte a Ottobre del 1947 il suo costo è di 135.000 lire. Per promuoverla la Innocenti punta tutto sulla pubblicità alla radio. “Sono le 20 è l’ora della Lambretta”. Recitava lo slogan che lanciava il giornale radio. Deciso, caparbio e intraprendente, così si presentava lo scooter destinato a diventare un mito, tanto da essere oggetto di studio per gli esperti di design. Adatto ai giovanissimi ed anche alle donne per lo spazio libero tra sella e manubrio, dove nelle moto solitamente trova posto il serbatoio. Nel corso degli anni l’evoluzione meccanica del mezzo trasforma radicalmente la linea di produzione: dai modelli scoperti con il motore in vista, caratterizzanti della produzione che arriva fino al ‘57, si passa ben presto ai modelli interamente carenati: grossa cilindrata, fino a 200 centimetri cubici e, innovazione di tutto rispetto per gli scooter dell’epoca, il freno a disco. Sono i primi anni ‘60. Gli anni delle vacanze al mare, e delle gite fuori porta. Rigorosamente in sella al mezzo di trasporto più diffuso per l’epoca: la Lambretta, o al limite la Vespa. Oggi le cose sono cambiate. Nelle strade ad avere la meglio è il traffico pressate dei veicoli. A prezzi più o meno popolari è possibile acquistare scooter dotati di tutti i confort e tecnologia all’avanguardia, veloci e affidabili: con costi di riparazione non troppo esosi. Ma Lambretta è anche moda, i possessori infatti non sono solo i veri appassionati, quelli che fanno le nottate in officina tra cacciaviti e bulloni, ma anche quelli che seguono fedelmente le tendenze e sono pronti ad investire soldi e tempo pur di presentarsi a qualche raduno a cavallo di una Lambretta o di una Vespa, magari con in testa un altro cult: gli occhiali Carrera. Ma c’è dell’altro: proprio la frenesia dei tempi moderni, porta gli italiani, e sulla scia anche inglesi e tedeschi, ad appassionarsi delle più lente Lambretta. Più lente e più costose. Si parte infatti dai mille euro, cifra necessaria per acquistarne una in condizioni discrete. Si passa per un costo di restauro non inferiore ai tremila euro. E poi il rischio, di sporcarsi le mani nel fare la miscela, di imbattersi nella difficoltà di accensione, e quindi quello di sudare nell’accenderla pigiando sulla pedalina. Ma questo sembra non spaventare il popolo della Lambretta.
Le conferme non mancano: migliaia sono le pagine internet che parlano dai punti di vista più impensabili del mezzo di locomozione oggi diventato un cult al pari della Fiat Cinquecento e della Mini Minor. C’è il forum dedicato ai restauri dove l’appassionato pubblica le foto del suo lavoro, il sito dedicato ai mercatini dove si scoprono appuntamenti che attirano visitatori da tutta Europa. (Reggio emilia maggio 2009 100.000 visitatori 850 espositori). Non basta. Navigando nella Rete delle reti si scoprono addirittura le pagine internet gestite dagli appassionati, che si coordinano per le iniziative di beneficenza. (www.scooterdepoca.com diventato addirittura una Onlus). Nel portale del social network più in voga del momento www.facebook.com si scopre che ogni gruppetto di amici che condivide la passione della lambretta ha una propria pagina. Lo scopo è quello di tenersi in contatto, coltivare amicizie con la stessa passione per gli scooter che hanno segnato una stagione importante per l’Italia. Così l’idea dell’appuntamento parte nel social network, ci si accorda sui dettagli dell’iniziativa e poi via, in sella, al raduno della domenica, raggiunto a suon di chilometri a cavallo del proprio mezzo. Anche all’aperitivo del sabato pomeriggio in piazza si va rigorosamente in sella alla propria due ruote. Una passione decisamente costosa, spesso sostenuta dai genitori orgogliosi di fare un giro su una Lambretta, magari quella del nonno restaurata a puntino. Un colpo di pedale e si rischia di ringiovanire di quarant’anni.


p.s. se qualcuno ha il dato preciso di reggioemilia gliene sono grato

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certe cose non si possano fare. "NEPPURE" con l'ausilio di una chiave sghemba.
18   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
fralor1966 Posted - 20 giu 2009 : 08:29:33
Bravo zambe, ma il tipo(Michele Giammarioli) ne sapeva anche lui di lambretta o faceva la parte delle tipe che mettono ai programmi sportivi e che di calcio non sanno meno di nulla?!?!?!

Ciao, miki
zambe Posted - 20 giu 2009 : 00:45:13
confesso: con le opportune modifiche questo testo è quello che ho portato all'esame di stato per diventare giornalista professionista. la tesina è capitata nelle mani del giornalista rai Michele Giammarioli (dribling)che mi ha subito fatto i complimenti per la mia passione lambrettistica.

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certe cose non si possano fare. "NEPPURE" con l'ausilio di una chiave sghemba.
-mimmo- Posted - 04 giu 2009 : 21:36:27
Vai Zambe!!!! OK!!!!!

Ciao a tutti!!!

Cerco carburatore da 22 e relativo collettore.
bliz Posted - 04 giu 2009 : 14:56:04
Io invece voglio RINGRAZIARE chi , in anni in cui la Lambretta era "sparita", ha continuato a crederci e curarla al di là delle mode.
E' merito loro se i giovani l'hanno scoperta e i non più giovani come me l'hanno riscoperta.

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troppo semplice fare il Rocker in moto, fallo in Vespa o in Lambretta!!!
Alessandro Pisacane Posted - 04 giu 2009 : 12:01:35
A me "me piace" l'articolo.
Ciao

Ale

- Solo un cretino non ha dubbi.-
" Ne sei sicuro?"
- Non ho alcun dubbio!-
jackpaxton Posted - 04 giu 2009 : 11:53:02
Veramente molto interessante specie per chi, come il sottoscritto (data l'età), non ha vissuto quegli anni!
Io ho ereditato la Lambretta da mio padre il quale la acquistò nel lontano 1966 all'età di 16 anni. Recentemente gli ho chiesto, per pura curiosità e non per critica, il perchè scelse la Lambretta e non la Vespa e lui mi ha risposto così: "perchè di Vespe ne circolavano davvero tante...la Lambretta era meno diffusa dalle nostre parti per cui attirava più l'attenzione dei passanti, incluse le forze dell'ordine che mi fermavano anche solo per poterla vedere meglio e da vicino! E poi la Vespa era sbilanciata da una parte a causa del motore...".
"La Lambretta era meno diffusa dalle nostre parti"...così era e così è rimasto! Motivo? Non saprei proprio...Se dovessi fare una statistica sulla base degli avvistamenti casuali (quindi raduni esclusi)ai giorni nostri, il 99% sono Vespe (di ogni tipo, ovviamente escluse quelle moderne senza marce, di gente che ci va al lavoro o semplicemente si fa un giro) e l'1% Lambrette (una 150SX bianca, forse quella di Stoner!). Di fatto in tutta la provincia di Alessandria esistono forse più di tre VespaClub e nessun LambrettaClub...e non sapete che nervoso mi è venuto ogni volta che qualcuno, vedendomi lavorare in garage durante il restauro della mia 125S, si avvicinava con il sorriso stupito di chi ha di fronte a se qualcosa che non vedeva da tanti anni dicendomi "mamma mia che bel vespino!!!"...
Sabato scorso però ho avuto una bella soddisfazione...a 300 metri da casa, appena partito per un giretto di rodaggio, mi ferma un signore a bordo di una Uno e mi dice: "ci sei martedì 2 Giugno? Sono del VespClub di Cassine (e te pareva!!) ed ho organizzato un raduno in collina per Vespe, Lambrette e 500! Non se ne vedono molte di Lambrette in giro, specie così belle, per cui se venissi mi farebbe molto piacere!!". Non ci sono potuto andare perchè la mia Lambretta è in attesa della sua prima revisione, ma questo è un altro discorso
zambe Posted - 04 giu 2009 : 11:11:07
ies, ho fatto queste due correzioni così come ho provveduto ad aggiungere i record. GRAZIE

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certe cose non si possano fare. "NEPPURE" con l'ausilio di una chiave sghemba.
125m Posted - 04 giu 2009 : 10:46:17
Ciao Zambe,
bel pezzo, complimenti.
Una piccola precisazione, l' ora della Lambretta è alle 20:35, e poi non fu pubblicizzata solo alla radio ma anche nelle riviste più blasonate dell' epoca (Grand Hotel, L'Illustarzione Italiana, ecc) con la famosa immagine di Nando Rossi del bimbo CowBoy appositamente commissionatagli dalla Innocenti.

Relativamente a Reggio Emilia nela sito del Camer si parla di 30.000 presenze http://www.camerclub.it/ (eventi).

ciao
Roberto




Grazie Ferdinando !
zambe Posted - 04 giu 2009 : 10:35:40
beh, si, è un articolo... mi piaceva sapere se secondo voi poteva essere una buona analisi

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certe cose non si possano fare. "NEPPURE" con l'ausilio di una chiave sghemba.
orso Posted - 04 giu 2009 : 10:12:43
Bello Zambe, complimenti un ottimo riassunto, credo sia un punto di vista comune un po a tutti.
La voglia di amarcord, io l'ho sempre avuta, non so perchè e dove sia nata, ma sin da piccolo quegli scenari quei film in bianco e nero, quei periodi di "poveri ma belli" mi hanno sempre affascinato, spero che quel modo di vivere di pensare e di lavorare diventi una moda, così da lasciare indietro questi anni di frenesia e globalizzazione assurda, che ci hanno ingozzato e adesso ne abbiamo la nausea (almeno io), tutto costa poco ma tutto dura poco, manca il desiderio di avere quella cosa, di sudarla di fare sacrifici, i miei giocattoli me li ricordo tutti, e li ho consumati a furia di giocarci,mia figlia ha due cassapancha stracolme e manco ci gioca.
Janez Posted - 03 giu 2009 : 20:55:27
Azz Zambe, sembra l'articolo per un servizio giornalistico! io son d'accordo con te; per quanto mi riguarda io non ho scelto , la lambretta mi e' capitata per caso essendo quella che usava mio fratello maggiore e appena ho avuto 16 anni ho iniziato a scorrazzarci; le prime scivolate su asfalto e ghiaccio, le prime manutenzioni al carburatore e candela, comunque ricordo che si accendeva sempre senza difficolta' ed era rigorosamente senza cofani laterali; era una LI 125 terza serie celeste iseo, con lei mio fratello ci giro' mezza europa e i passi dolomitici. poi dopo un lungo periodo di astinenza dai cavalli d'accaio ho avuto la sfortunata esperienza di un frullatore cosi' noioso che mi sono ricordato della lambretta e della bellezza del cambio al manubrio, della miscela, ecc ecc, ora ho 4 lambrette, una moto e un ciclomotore...
quanto alle mode, forse si, e' alla moda, ma le mode poi passano mentre un progetto valido sia dal punto motoristico che di design resiste al passare degli anni e diventa un classico,
quanto alle cugine rivali basta sentire cosa dicevano i fratelli ancillotti, e poi come sempre piu vespisti ci sono e piu lambrette ci sono per noi,,,,

Lambretta Scooter Club Trento
lambrettista Posted - 03 giu 2009 : 20:49:33
zambe sei il piu' grande (fa' anche rima)l'ora della lambretta e' alle 20.35 pero'ciao mattooooooooo
abele05 Posted - 03 giu 2009 : 20:31:37
Bravo Andrea, nel tuo racconto mi sono rivisto in quei giorni passati.
Ottimo riassunto però hai dimenticato che............in lambretta si beccava meglio
che in vespa!
Ciao.

Nuragico
pozze Posted - 03 giu 2009 : 20:16:35
Credo sia per Il Tg.....
Py Posted - 03 giu 2009 : 19:28:21
scrivi come un giornalista!
stasera lo dai al TG?

Py
miguel Posted - 03 giu 2009 : 18:58:20
mi sembra un ottimo resoconto, come mai ti sei deciso a scriverlo? è per un articolo? attento solo che ti sono saltati un po' di spazi e parentesi...comunque buon lavoro, descrive bene il fenomeno

Non sono un insetto... sono una Lambretta!
Gheghe Posted - 03 giu 2009 : 18:21:56
mi sembra un ottimo ritratto di ciò che è stata ed è diventata la Lambretta, bravo zambe (anche se, devo dirlo, odio facebook).

.:LIL' WHEELS Scooter Club PAVIA:.
tiz.b Posted - 03 giu 2009 : 18:03:50
E' possibile avere un riassunto, non ce la leggere tutto questo papiro.... ciao mitico

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Con la bella stagione è meglio una Lambretta.
17 Maggio 2009 " El Di Dea Lambretta e Scooter D'epoca " a Cimadolmo (TV)

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