V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
tagliaerbe |
Posted - 11 mar 2008 : 21:47:57 Chiedo innanzitutto scusa per il titolo, volutamente sgrammaticato. Ma secondo voi, rovina di più il mercato chi vende una 175 Tv ben conservata (tanto per fare un esempio recente) a 4.000€, o chi vende una semplice li alla stessa cifra spacciandola per perfettamente rstaurata? O dobbiamo scandalizzarci di più, di fronte a una dl200 venduta a 6.000€ da un commerciante, o di fronte a chi spaccia e soprattutto vende per restauro perfetto un mezzo che qualunque collezzionista mediamente esigente restaurerebbe di nuovo? Spesso si leggono qui commenti su questo o quello che su ebay fanno inserzioni "ridicole", e su alcune di queste non si può fare a meno di sorridere, e opinioni sulla congruità delle cifre richieste dall'amico così come dal commerciante, ma davvero mi chiedo: Chi sono i veri rovinatori del mercato? Saluti Marcello
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16 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
alvaro |
Posted - 13 mar 2008 : 21:55:26 Ciao Roberto; nessun problema nell'ambito di una sana e franca discussione, figuriamoci...
chiarisco il mio pensare ed il mio concetto non prima però di aver precisato la mia ignoranza sulla materia (ma sto studiando sodo) e motivando la mia deduzione per aver constatato la differenza esistente (e che ho citato) tra "Piaggio" e "Innocenti" effettuando degli acquisti di ricambi (su commissione) per un amico che sta effettuando un restauro vespistico.
E' roba recente quella che avvalora le mie tesi. Entrambe; sia quella con la quale sostengo che i "rovinatori" siamo noi stessi, sia l'altra che recita come siano più appetite le Lambrette che non le Vespe.
Basta fare un salto sulla sezione "Mercatino" del nostro forum e leggere le "news". Non metto il link per non fare pubblicità gratuita.
Sia chiaro, e voglio ribadirlo con la dovuta determinazione, che ognuno è libero di comportarsi come meglio crede assecondando i propri principi(?) e paletti che forse ha piantato da qualche parte difendendo i propri confini, ma così come il successore del signor Ferdinando riuscì in soli 5 anni a ...diversificare (l'eufemismo come verbo in sostituzione del più colorito ma forse più efficace "mandare a bagno" è d'obbligo) la produzione della Innocenti ritengo sia altrettanto semplice poter completare un carico di furgoni (o bisarche) per l'estero.
Basta comunque (per decoro e onestà intellettuale) non parlare di passione, di una conservazione storica, culturale, e sociologica dei mezzi che hanno fatto la storia di questa nostra povera Italia. Nonsi riesce a paludare in nessun modo il "dio quattrino", per quanto uno ci possa (e ci voglia) provare spunta sempre un pezzo di coda ...da qualche parte.
Saludos alvaro
_________________________________________ "...non sempre ciò che viene dopo è progresso..." |
ironmana |
Posted - 13 mar 2008 : 17:57:08 Quoto Gianni, ma aggiungo anche che vi si potrebbe scrivere un libro su chi o meno abbia influito a "rovinare il mercato".Pensiamo solo che 10 anni fa i VERI restauratori professionisti erano delle mosche bianche; oggi in ogni città o provincia, media o piccola che sia ne abbiamo l'imbarazzo della scelta........ Qualche cosa vorrà pur dire ...... o è solo l'effetto della globalizzazione ???
Claudio
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geppe |
Posted - 13 mar 2008 : 17:21:57 Chi ha rovinato il mercato? Propongo tre ulteriori fattori. La mode. Possedere uno scooter di metallo in questi ultimi anni è diventata sempre più una moda e questo sicuramente ha influito sui prezzi. L'esempio classico è la vespa et3: cinque anni fa bastava una pipa di tabacco per portarla a casa, ora sembra che sia diventata la vera vespa cult... Internet. La diffusione di internet ha favorito sicuramente la cultura generale e gli scambi tra appassionati (noi ne siamo l'esempio), ma d'altro canto ha creato una certa globalizzazione del mercato. Si tende a paragonare il costo delle cose con quello all'estero e la cosa provoca un rialzo delle quotazioni. Se una lambra costa di più all'estero è chiaro che chi la vende cerca di prendere quei soldi... a costo di venderla li. Ed è chiaro che le aste online globalizzate spingono (o hanno spinto) chi aveva un potere d'acquisto maggiore a comprare da noi. a quel punto è facile far lievitare non solo la singola quotazione, ma il mercato in generale. L'euro. Scusate in anticipo il solito ragionamento da massaia trito e ritrito, ma è chiaro che questo ha influito alla grande. nel 2001 dalle mie parti con 800.000/900.000 lire una lambra si colorava dal carrozziere alla grande!!! ora 1000 euro non bastano...
Io sono di TV e giro con il TV!!! |
pcalo |
Posted - 13 mar 2008 : 14:47:29 Gianni-vespamodelli e' ormai una vera e propria corrente di pensiero.Potrebbe fondare un partito!!!!!
paolo calo' |
PC |
Posted - 13 mar 2008 : 14:34:51 Per me queste disquisizioni sono parole al vento lo dico da tanto tempo, ma se proprio devo associarmi ad un parere, la penserei esattamente come la pensa Gianni - Vespamodelli -.
Paolo Catani - RacingLambrettas.com |
125m |
Posted - 13 mar 2008 : 13:59:45 Ciao a tutti, interessare seguire l' evoluzione di questo post. sembra siamo tutti d' accordo su una cosa: un colpevole di questo fenomeno no lo si riesce a trovare. Vorrei però rettificare un attimo un parere espresso da Alvaro, non con le intenzioni di criticare tanto perchè ho 3 minuti di tempo , quanto per capire se sono io fuori registro e per sentire anche il parere di altri. Più precisamente credo di poter affermare che il mercato Vespa sia molto più quotato ( e folle ) rispetto a quello Lambretta. Al di la del fatto che per tanti anni è stato plagiato da una dozzina di fortissimi collezionisti a livello mondiale, certamente ogniuno coi suoi problemi, ma probabilmente non di natura economica, mentre per le Lambretta i modelli classici è da pochi anni che fanno registrare maggior interesse, forse sulla scia di un ripiego alla ormai quasi impossibilità di reperire le supervalutate DL200, TV175 e SX200, le Vespa classiche, faro basso , VS1 ecc sono state da sempre molto più quotate rispetti alle coetanee di Lambrate. Ricordo che per una decina di anni a tutti i mercatini si trovavano LD e LC a bizzeffe e tutte bene o male tra le 500.000 e il 1.000.000 di lire a secondo dello stato di conservazione. Oggi una LC vale meno della metà di una farobasso di pari età. L'assurdo poi lo troviamo nelle capostipeti: Lambretta A e Vespa 98. le quaotazioni per le 98 le abbiamo tutti bene a mente e le seguiamo con interesse man mano che si vedono esemplari in vendita. Le ultime , giuste e originali sono passate di mano per svariate decine di migliaia di euro. La Lambretta A invece è li fissa alla sua quotazione di 8.000 - 10.000 euro a secondo di come si presenta. Come è possibile spiegare ciò tenendo in considerazione il fatto che di 98 ne sono state prodotte tre volte tanto ? Ripeto non vuole essere assolutamente una critica ma una considerazione; mi farebbe piacere sentire in merito anche altri pareri e perchè no anche qualche spiegazione a questo fenomeno.
ciao Roberto
Grazie Ferdinando ! |
alvaro |
Posted - 13 mar 2008 : 12:13:51 Gigi; hai analizzato efficacemente un ulteriore aspetto del "problema", anche se questo non è assolutamente uno dei più gravi, secondo me.
La "Lambrettite" come tu simpaticamente l'hai chiamata, è una sorta di contagio la cui diffusione è inversamente proporzionale alla cura. Voglio dire che: ...meno Lambrette si trovano in giro (e non può essere diversamente dal momento che non ne possono essere immesse di nuove sul mercato) e più il contagio si diffonde e, conseguentemente, più i prezzi lievitano.
Senza voler innescare nessuna guerra ...di religione ma prendendo solamente nota dei dati oggettivi sono mediamente più alti i prezzi del "mondo Lambretta" (esemplari e ricambi) che non quelli del "mondo Vespa", e questo ha un significato ben preciso su ciò che vuol dire "numero chiuso" o "cessata produzione" (anzi: numero chiuso per cessata produzione). D'altra parte è sempre esistito e si è sempre verificato che "qualcosa di raro" aumenti il suo valore nel tempo.
Il problema dei ricambi e del loro costo è un'altra questione. Convengo che 9 €uro (ossia 18.000 delle vecchie lire) siano una cifra assolutamente esosa, ingiustificata, e al limite della moralità per 4-guarnizioni-4 (di carta) che servono per la revisione di un carburatore Dell'Orto "M18-B3" (125d), ma le alternative sono sostanzialmente 2 e non più di 2: - lasciare che la miscela trovi le sue vie d'uscita e viaggiare con la Lambra scarburata oppure - trovare la carta da guarnizioni ed il sughero dei giusti spessori e costruirsele ...in compagnìa di santi&madonne.
Non credo che ci possano essere altre soluzioni, per le guarnizioni così come per il resto non recuperabile ma necessariamente sostituibile. Rimane il "buon cuore" del ricambista, ma di questa qualità se ne sono perse le tracce nella notte dei tempi ed è già un gran successo se, dal ricambista, riusciamo a trovare cordialità, simpatìa, professionalità, e competenza. Certe volte (purtroppo) latitano anche quelle...
(ho detto anch'io la mia...)
alvaro
_________________________________________ "...non sempre ciò che viene dopo è progresso..." |
Iso |
Posted - 13 mar 2008 : 10:37:03 Questo è il mio parere. Quello che è stato scritto è tutto vero, ma secondo me si sta cercando di trovare qualcuno a cui attribuire la proprie frustrazioni.
Il costo una Lambretta è regolata dalla legge della domanda e dell'offerta.
Come è facile immaginare, di lambrette in vendita sono sempre di meno, ormai molte sono accasate. Le persone che si interessano alle lambrette sono sempre di più.
A questo fenomeno siamo tutti corresponsabili. Noi stessi siamo possessori di più Lambrette e siamo tesi all'acquisto altre appena ci capita l'occasione. Quanti ce ne sono fra di noi che hanno comprato una Lambretta rivendendola guadagnadoci qualcosa? Nessuno ci vuole rimettere, ovvio.
Siamo noi stessi, anche con questo forum, che diffondiamo la passione per la Lambretta tra la gente. Vuoi perchè organizziamo raduni e le mostriamo in piazza, vuoi perchè nella rete diffondiamo di tutto di più, insomma ci facciamo notare.
Non possiamo lamentarci se contaggiamo di Lambrettite un giovane sprovveduto, che acquista una Lambretta appena gli capita una a tiro, inebriato dal sogno di possederne una anche lui da quando ha visto il nostro garage pieno di Lambrette lucicanti.
Ciao, Gigi. |
alvaro |
Posted - 13 mar 2008 : 10:17:59 Anch'io sono assolutamente d'accordo su quanto è stato detto fino ad ora; non credo ci sia molto da aggiungere se non che: ...i "rovinatori" siamo, in buona parte, noi stessi.
Alessandro, credo proprio sia giunto il momento di provare la "concorrenza", smettere di mangiare le mele, e saltare il fosso. ...e rendersi conto come sia possibile frenare con il freno anteriore senza doversi raccomandare, ogni volta, al proprio angelo custode.
Saludos alvaro
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Alessandro Pisacane |
Posted - 13 mar 2008 : 10:04:22 Citazione: Messaggio inserito da baronerosso53
Ciao Ragazzi, parole saggie che condivido pienamente. Vorrei solo aggiungere due righe per chi coltiva da poco questa nostra passione, senza distinzione di marca: prima di acquistare possibilmente visionare il mezzo personalmente o meglio con qualche conoscente più esperto che sicuramente saprà dove e cosa guardare. Saluti Marino
Non potrei essere più d'accordo; soprattutto, avendo l'intenzione di comprare in futuro una lambretta, chiederò lumi a lambrettisti "indigeni" (che sono validi) e a voi. Ciao Ale
S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo; s'i fosse vento, lo tempestarei; s'i fosse Vespa.....lo pungerei! |
vespamodelli |
Posted - 13 mar 2008 : 09:38:08 Il mercato lo rovinano gli ignoranti, siano essi venditori o compratori.
Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico. |
baronerosso53 |
Posted - 12 mar 2008 : 18:23:04 Ciao Ragazzi, parole saggie che condivido pienamente. Vorrei solo aggiungere due righe per chi coltiva da poco questa nostra passione, senza distinzione di marca: prima di acquistare possibilmente visionare il mezzo personalmente o meglio con qualche conoscente più esperto che sicuramente saprà dove e cosa guardare. Saluti Marino
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125m |
Posted - 12 mar 2008 : 17:45:32 Concordo con tutto quanto è stato detto. Naturalmente è impossibile andare a normare questo tipo di beni in quanto non nuovi di fabbrica e quindi uno diverso dall' altro e ogniuno con una sua storia unica. Quello che posso consigliare agli appassionati e collezionisti è di documnìentarsi il più possibile, di veder filmati dell' epoca, di analizzare libretti di manutenzione, solo così si può essere ragionevolmente in grado di capire in quale stato e che tipo di caratteristiche avesse il veicolo quando lasciava gli stabilimenti. Io, ma è il mio modesto parere personale, identifico questo stato come "conservato", cioè solo il tempo, intemperie ecc. hanno modificato lo stato da come era. Non deve esserci alcuna manomissione visibile, soprattutto per quanto riguarda la vernice e la galvanica. Quello lo ritengo un vecchio restauro. Analogo discorso per me è valido in argomento di restauro; spesso i ns. amati veicoli vengono restaurati come se si trattasse di una fuoriserie pregiata. Non dobbiamo dimenticare che la Lambretta come la Vespa e gli altri scooter erano veicoli si individuali ma assolutamente popolari e largamente diffusi; su alcuni modelli degli anni 50 in parte non veniva nemmeno dato il fondo a sufficienza a coprire la lamiera, saldature, pieghe di lavorazione ecc. non venivano mai stuccate.
Quanto sopra direi sono concetti validi per l' appassionato, l' estimatore; per il commerciante, che nutre stima soprattutto per $$$, cerca di massimizzare questo aspetto decorando e farcendo il veicolo con paroloni spesso impropriamente usati. Spesso, troppo spesso ultimamente, penso che questo fenomeno vada anche oltre quello che è la soglia di correttezza, cioè si vuole spacciare per originale, buono, nuovo,conservato,in rodaggio,appena uscito di fabbrica ecc. ciò che a mio avviso assolutamente non corrisponde al reale stato del veicolo. Da molti dettagli poi si può interpretare quanta meticolosità si stat posta ad un restauro e facilmente si può realizzare in quale reale stato si trova il veicolo. Uno scooter che usciva verde dallo stabilimento e trent' anni fa qualcuno con lo scopino del cesso ( intendo verniciatura non DOC ) l' ha verniciato di rosso e poi l' ha dimenticato fino ad oggi in una cantina... con tutta la comprensione che posso trovare non sarà mai un conservato. Quindi per sintetizzare il mio consiglio è quello di documetarsi, documentarsi, e documentarsi. Solo così si è in grado di capire e di distinguere il corretto dallo scorretto e l' affare dal bidone. Ripeto tutto questo è sempre e solo la mia opinione, regole scritte non ce ne sono, ma muovendomi da ormai quasi 20 anni in quest' ambiente un po' di esperienza l' ho acquisita, e non nascondo che alcune bruciano ancora a distanza di tanti anni. Scusate se mi sono un po' dilungato...
ciao Roberto
Grazie Ferdinando ! |
tagliaerbe |
Posted - 12 mar 2008 : 08:48:25 Concordo. Intendevo anche dire che spesso coloro che lamentano prezzi esagerati, che "rovinano il mercato" , per mezzi che, pur costosi, "meritano", sono gli stessi che poi vanno a proporre pseudo restauri o pseudo conservati al prezzo di un restuaro vero o di un conservato vero. Su ebay, che spesso usiamo per riempire le pagine di questi forum, ma non solo. Questo io penso. Saluti Marcello |
monte76 |
Posted - 12 mar 2008 : 07:29:46 Buongiorno a tutti. Il problema va visto, come tutte le cose, da diverse angolazioni. Sicuramente bisogna fare una distinzione fra chi pratica questo settore per passione e chi per commercio; personalmente non ho nulla contro i commercianti, hanno le loro spese, i loro costi, spesso debbono immobilizzare per mesi, forse per anni, un capitale, e sono comunque soggetti alle leggi di mercato, ovvero è prevedibile che in caso di crisi o recessione, i primi a prenderla in saccoccia, come è successo in altri settori del collezionismo (personalmente sono abbastanza informato anche sulle automobili e sul modellismo ferroviario). E poi ci siamo noi, gli appassionati.La nostra passione ci acceca, vorremmo tutti i modelli trovandoli all'angolo della casa, vorremmo possedere i modelli piu' ricercati e soprattutto li vorremmo quasi gratis; ma non è, e non sarebbe giusto se fosse così, ci sarebbe una contraddizione di termini fra le parole "passione", "rarità", "economicità", "facilità".Se fosse facile non ci sarebbe nessuna di queste caratteristiche. Il nostro è un mercato rovinato, perchè non riusciamo a trovare quello che vorremmo, al prezzo che vorremmo? Forse, ma non dimentichiamo che i nostri oggetti da collezione diventano ogni giorno di meno, perche' ogni giorno sono piu' vecchi e perchè da decenni non se ne producono piu'. Mi sono già dilungato abbastanza, e concludo con una modesta osservazione: gli oggetti che collezionamo e coccoliamo, perlomeno per quanto mi riguarda, non servono per vivere, per cui ogni volta che non mi garba qualcosa posso farne tranquillamente a meno; ma non perdiamo mai di vista che in questo settore i commercianti o i riproduttori di ricambi ci campano, e fanno il loro prezzo secondo le loro valutazioni; a noi decidere se ci sta bene o no. Un saluto a tutti Gerardo |
lmbrttIZ5 |
Posted - 11 mar 2008 : 21:52:55 Quelli che hanno soldi da spendere...
Un mio caro amico dice sempre:
"Il mondo non è dei furbi....ma dei ricchi"
Il mio modesto parere è che questi prezzi esistono, come del resto il caroprezzo dei ricambi, perchè c'è sempre gente disposta a spendere ed a comperare...
Non si arriverà mai da nessuna parte...è la solita legge della domanda e dell'offerta..
Ciao
Matteo (PC) |
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