Iso
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Inserito il - 30 mag 2007 : 00:43:19
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La storia della Iso 5° parte. Un nuovo scooter.
Siamo nel 1957, le vendite dell’Isoscooter, che fece della Iso il terzo produttore nel settore, era ormai da qualche anno che non si vewndeva più.
La Iso stava lavorando su un progetto insiema alla Maserati, azienda con cui aveva avuto già rapporti di collaborazione con l’Iso 200. Dopo un paio di prototipi ed un breve periodo promozopnale la Maserati abbandono il progetto lasciando alla Iso la facoltà di svilupaprlo in autonomia. Per opera degl’ing. M. Speluzzi, S. Genoni e G. Recalcati il nuovo scooter nell'estate del 1957 era già pronto giaà ben definito ed dato in prova ai collaudatori.
Le linee del nuovo scooter si presentano piuttosto eleganti, con la sospensione anteriore a biscottino e ruota tirata a sbalzo, parafango girevole come sulla Vespa, posteriore più simile alle contemporanee Lambrette a motore verticale, trasmissione a catena chiusa, serbatoio sospeso da 6,1 litri, sella singola con portapacchi (a richiesta la sella lunga nera). Ruote scomponibili da 10’ e pneumatici da 3,50. Il telaio è in tubi d’acciaio su cui è imbullonata la carrozzeria, il manubrio è un tubolare cromato e cavi comandi sono esterni. Per il motore viene abbandonato il cilindro sdoppiato per un 145cc a 2 tempi nato in Iso di tecnica più tradizionale, 6cv e cambio 4 rapporti, raffreddamento ad aria forzata, alimentato a miscela al 5%, poteva percorrere 43km con un litro e la velocità massima è di circa 80Km/h.
Fu presentato al Motosalone milanese del novembre 1957 e subito commercializzato, tuttavia gran parte della produzione del 1958 in sud America. Ma la possiamo trovare sparsa in tutto il modo con vari denominazioni: come Iso “Diva”, Iso Picolino, Iso Scooter De Luxe oppur Iso Milano.
La colorazione di solito era con accostamento di due colori, un beige come colore base e i cofani con il nasello che potevano essere azzurri o rossi. Oppure avorio con l’accostamento dell’azzurro, grigio o nocciola.
Lo scooter tuttavia ebbe una non trascurabile diffusione tanto da destare l’interesse dei costruttori di accessori. Anche la Iso F era possibile abbellirla con paraurti, tappetino, portapacchi, gancio per le borse, profili per proteggere le pedane e il bordo scudo, convogliatori di diverso tipo per i cofani, borchie alle ruote, era anche stato costruito un terminale cromato per la marmitta.
Nel corso della produzione del 1958 subisce alcune modifiche, come l’adozione della batteria, l’applicazione della casetta di aspirazione, modifica del pedale di avviamento, migliorie che si consolidano con la produzione della seconda serie nel 1959. Con la versione F/59, viene rivisto il motore che adottando un carburatore da 19 anziché da 18 aumenta la potenza a 6,5cv e la velocità massima a 85Km/h, la miscela può essere ridotta al 4%, il manubrio viene carenato completamente e i cavi sono interni. Nel corso del 1960 vengono introdotte aggiornamenti estetici, come per esempio l’adozione di serie dei bordi in gomma del paragambe, la griglia che chiude i fori sui cofani, la sella con copertura bianca, è modificato il fanalino posteriore e negli ultimi esemplari la scritta Iso sullo scudo è di color rosso. Sono disponibili nuove colorazioni anche a tinta unica come il grigio chiaro e il giallo. Con lo cessazione del settore moto della Iso viene ad interrompersi anche la produzione della scooter nel 1962.
Non ho dati a disposizione per indicare con esattezza quante ne siano state prodotte, tuttavia il numero degli esemplari oggi disponibili mi fa orientare sui 50mila.
http://www.isomoto.it/restauro_scooter150F_luigi.htm
Ciao, Gigi. |
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Alessandro Pisacane
Senior ++
Genova - GE Italy
Il mio Garage 3578 Messaggi Iscritto dal 2005
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Inserito il - 05 giu 2007 : 17:46:01
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Grazie anche da parte mia; molto utile la foto per capire il mezzo. Effettivamente, come dici, sembra uscito un ibrido tra Lambra e Vespa. Interessante il risultato dopo il restauro. Ciao
ale
Spero che scorra buon "olio" tra di noi.. |
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