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 ISOstory 4° parte
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Iso
Moderatore



Rovigo - RO
Italy


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Iscritto dal 2003

Inserito il - 05 mag 2007 :  00:34:32  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
La storia della Iso 4° parte.
Pensavo di dedicare questa pagina ai veicoli a 3 e 4 ruote iniziando dalla Isetta ma la tastiera andava via da sola …

Siamo nel 1952, sia col sole, con la pioggia o il freddo la moto era ancora l’unico mezzo di trasporto degli Italiani. Lo scooter offriva un po’ più di protezione, ma l’auto era ancora inarrivabile per i più.
L’ing. Preti della Iso, di provenienza aeronautica, da tempo ha in mente qualcosa che coniuga il confort dell’auto con l’economicità della moto, ora è maturo il momento di realizzarlo.
Partendo dall’idea di un precedente studio, di un velivolo da trasporto che adottava l’apertura della fusoliera frontale per consentire il pieno accesso al vano di carico, si pensava ad una vettura dall’ingombro contenuto ma con doti d’accessibilità, leggerezza e aerodinamica. L’apertura della porte frontale e le piccole dimensioni consentivano, secondo il progetto, il parcheggio ortogonale e la discesa direttamente sul marciapiede.
I primo prototipo della Isetta adottava un’unica ruota posteriore motrice di stile motociclistica, ma durante i numerosi test avvenne che a seguito di una foratura ad alte velocità la vetturetta diventava ingovernabile e con pericolo di ribaltamento. Fu per questo motivo che si scelse la soluzione di due ruote a 60cm una dall’altra, una distanza che rendeva superfluo l’uso del differenziale, ma che garantiva confort e sicurezza.
Il motore, collocato posteriormente, era derivato dall’Iso 200 a cilindro sdoppiato, portato a 236cc ma con nuovo cilindro in alluminio e le canne cromate che consentiva alla vettura di raggiungere gli 85Km/h e un consumo di 25km con in litro.
La carrozzeria in lamiera d’acciaio stampata montata su telaio portante, i vetri laterali in plexiglas, tetto apribile, un’unica panchina per due posti, volante incernierato sulla porta anteriore, freni idraulici sulle quattro ruote.
http://content.answers.com/main/content/wp/en/c/c2/Isetta-iso.jpg
http://www.rollermobilclub.ch/rmc/pics/iso_isetta/iso_fahrgestell.jpg
Durante i mesi di test con 5 vetture di preserie vi furono studiati diverse migliorie tecniche, sulle sospensioni che da tampone in gomma passano ad molla teleidrauliche, e sullo sterzo per problemi di governabilità in curva.
Nel 1953 la catena di montaggio era già allestita con le migliori tecnologie disponibili al tempo, e presentata ufficialmente al salone di Torino.
Nonostante il notevole interesse e la novità portata le vendite non corrispondevano ad altrettanto entusiasmo, i Rivolta tuttavia mantenevano la produzione a cinquanta vetture giornaliere. Ne sono state prodotte circa un migliaio.
La Isetta nonostante tutto partecipo a diverse specialità sportive tra cui la Mille Miglia del 1954 raggiungendo l’inaspettato primo posto per la categoria delle microvettura alla media di 72Km/h (79Km/h nell’edizione del 1955). Sempre in quella corsa una base ad una graduatoria assoluta basata sia sui tempi di percorrenza che sulle caratteristiche del veicoli opportunamente pesati vedevano i primi 4 posti occupati da 4 Isetta.
I succssi sportivi non furono sufficiente a dare vigore alle vendite, peraltro un veicolo così utilitario non consentiva di fare il salto verso l’automobile, i soli due posti (insufficienti per una famiglia media) la rendevano poco più di una moto, col vantaggio di essere al riparo dalle intemperie.
Già nel 1954 il commendatore tentò coi mercati esteri ma dovette vendere la licenza e macchinari per tornare a concentrarsi sulle moto.
Fu la BMW nel 1955, introducendo alcune modifiche (molte di queste già sviluppate dalla Iso stessa) e montando un nuovo motore a 4 tempi di propria concezione, che decreta il grande successo della Isetta, ne verranno prodotte 160mila esemplari approntando nel corso degli anni diversi aggiornamenti, tra cui passando da 300cc a 600cc e anche 4 posti.
La Isetta venne prodotta anche in Francia dalla Velam, in Gran Bretagna (fino al 1964), in Spagna dalla Iso Motor Italia e in Brasile dalla Romi.

Per saperne e vederne di più:
http://www.isomillennium.it/isettaITA.htm

Ciao, Gigi.

Alessandro Pisacane
Senior ++


Genova - GE
Italy


Il mio Garage

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Inserito il - 14 mag 2007 :  17:32:26  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
Ciao Gigi,
sempre interessanti i tuoi racconti.
Mi sai dire quanto costava l'Isetta pre e dopo BMW?
Grazie.

ale

Spero che scorra buon "olio" tra di noi..
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Iso
Moderatore



Rovigo - RO
Italy


18081 Messaggi
Iscritto dal 2003

Inserito il - 15 mag 2007 :  08:30:23  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
L'Isetta italiana costava a memoria sui 380mila lire, quella BMW guardo se c'è scritto.
Però non credo che il prezzo fosse alto, tenendo conto che il Galletto costava sui 230milalire.

Ciao, Gigi.
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Alessandro Pisacane
Senior ++


Genova - GE
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3578 Messaggi
Iscritto dal 2005

Inserito il - 15 mag 2007 :  08:32:08  Mostra Profilo Rispondi Rispondi Quotando
citazione:
Messaggio inserito da Isoscooter

L'Isetta italiana costava a memoria sui 380mila lire, quella BMW guardo se c'è scritto.
Però non credo che il prezzo fosse alto, tenendo conto che il Galletto costava sui 230milalire.

Ciao, Gigi.



Grazie Gigi.



Spero che scorra buon "olio" tra di noi..
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